I miei generi letterari
In questi giorni non ho mai parlato dei generi letterari a cui farò riferimento nei miei racconti e, in qualità di aspirante scrittore, dovrei almeno dichiarare dove andrò a parare nei miei potenziali ebook; quindi ritengo di dover affrontare l’argomento, conscio del fatto che purtroppo i miei racconti, probabilmente non rientreranno nella sezione dei fortunati generi letterari che vendono di più in Italia: sto parlando di fantascienza, horror, thriller, paranormale e perché no anche ucronie o distopie, tutti generi che sinceramente non sono assimilabili a best seller, a meno che tu non sia Stephen King.
Amo anche le varianti intrinseche di questi generi, tuttavia alcune cose proprio non riesco a tollerarle. Al momento ad esempio, non posso più sentir nominare i vampiri, troppo sfruttati da televisione, cinema e autori emergenti che pubblicano un giorno si e un giorno no, l’ennesimo ebook su Amazon che riguarda storie di vampiri, per giunta innamorati. Vi prego, basta.
Scrivendo mi sono dimenticato di un genere che forse è possibile definire a parte, gli zombie. Si. Probabilmente questo vende anche in Italia, anche se devo ammettere che anche questo argomento è molto inflazionato e di conseguenza viene flagellato da scrittori che non sanno più cosa inventare: non che io sia un purista romeriano, mi piace pensare a zombie alternativi che corrono e fanno scattare le mandibole, tuttavia zombie inverosimili che si innamorano… non credo proprio di poterli sopportare.
E questo è quanto. Ora che sai cosa mi piace e di cosa scriverò, spero rimarrai tra i miei più assidui lettori e mi aiuterai a scrivere il mio primo ebook o se non altro… a leggerlo!
Io sono aperta a tutti gli generi, ma devo dire che gli zombie non sono per me.
Premetto che ne sono rimasta traumatizzata quando da bambina, non sapendo che cosa fossero, mio nonno ci portò a vedere il primo film sugli zombie.
Ricordo ancora come fosse oggi quando i bimbi si girano verso la madre e questa divenuta una zombie se li mangia. La gente rinchiusa in un Supermarket gigante e questi zombie che sbattono contro i vetri senza saperne nemmeno il motivo. Il primo istinto di un neonato quando nasce è la suzione, il cibo, per gli zombie è lo stesso. Per favore!
Ciò che fu ancora più disgustoso per me, sempre parlando, fu quando arrivammo a casa e la nonna aveva preparato i würstel con il ketchup… quei salsicciotti intinti nella salsa rossa che sembravano dita umane mi diedero il voltastomaco; vomitai per l’intero giorno. Capirete adesso, spero, la mia fobia per gli zombie!!!
I miei figli ne vanno matti e vedono tutto e di tutto. Io mi defilo a scrivere…
Ci sono anche alcuni film tailandesi divertenti, sugli zombie; quelli giapponesi sono i più duri… con pezzi di ricambio meccanici e via dicendo e, ragazze zombie che combattono contro ragazze vampiro.
Di vampiri parlando; Io li preferisco. Innamorati o no è uguale. Ma il loro fascino è qualcosa di straordinario.
Non come gli zombie che cadono a pezzi, ma come esseri immortali, giovani in eterno e malignamente belli. Riescono a farti fare ciò che vogliono senza distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Confondono, intrigano, coinvolgono, piegano, domano, ti saziano di ciò che brami per saziarsi di ciò che necessitano.
Non tifo per loro specialmente se dovrei fargli da Banca del Sangue, ma credo che le loro vite siano più interessanti, misteriose e il loro Bon Ton a tavola di certo lo preferisco a quello degli zombie.
Non vogliatemene… sono ancora la ragazzina di sette anni che non può mangiare un würstel con il ketchup senza dover pensare agli zombie.
Quello che mi interesano sono anche i licantropi, i viaggi nel tempo. Fantasy e realtà mischiate.
Il mio genere è tutto un altro, ma è questo il bello degli scrittori, riescono a leggere tutto rimanendo poi delle loro idee. Il non farsi sopraffare da stili e forme è molto difficile, ma anche molto stimolante.
Carlo, scusa il lungo post…
Ciao Francesca!
Anche se forse non dovrei dirtelo… sono morto dalle risate sull’aneddoto della nonna ed i würstel splatter 😀
E comunque hai pienamente ragione, il bello degli scrittori è proprio la versatilità; certo ognuno di noi ha un filone che più lo attrae e che più sente proprio, tuttavia non restano mai precluse altre vie, che possono favorire altri scenari magari diametralmente opposti tra loro… sfide molto stimolanti.
Col senno di poi, magari sarà anche divertente la scena, io mi sono divertita ben poco quel giorno e, se avessi avuto come me una sorella maggiore che si vedeva i film di zombie fino a mezzanotte e nel frattempo sgranocchiava tutto quello che le veniva sotto i denti… sapessi quante domeniche passate a dormire solo con un occhio col terrore che forse io sarei potuta essere quel ‘qualcos’alto’ da sgranocchiare…
La sfida è veramente stimolante e anche io scrivo cose che non confanno col mio stile, ma a volte mi piace trasgredire…
Voglio provare lo Scrivener, vediamo se mi aiuta…
Sono tornata spesso sul tuo blog ultimamente, perché anche io sono un’aspirante scrittrice.
Così stavo curiosando tra gli articoli vecchi, per vedere da dove hai iniziato e beh, ho trovato una parola: zombie. Benvenuto nel club.
Stai parlando con una persona che vive per l’horror, che più fa paura più è felice. Sugli zombie ho letto praticamente tutto quello che ho trovato online, addirittura storie di zombie che parlano e si innamorano ma giuro che non era poi così male come può sembrare (se non altro era originale).
Mi dispiace per te ma un bel giorno sarai praticamente costretto a leggere anche la mia bella storiella a riguardo, ma prima devo sistemarla un po’.
Niente, mi sto appassionando a questo blog, sei anche riuscito a farmi scaricare la demo di Scrivener!
Ciao Deborah…
ti ringrazio per l’appassionamento e soprattutto non vedo l’ora di leggere la tua storia! Anche per quanto mi riguarda, il mondo zombie è davvero troppo attraente e sinceramente non perdo occasione per leggere tutte le storie possibili. In Italia c’è moltissimo materiale, ma se sconfini oltreoceano, trovi veramente di tutto e di più.
Sono contento di averti convinto ad usare Scrivener, io lo trovo realmente molto utile, ma soprattutto produttivo. Seguirò il tuo blog, in attesa di leggere qualche riga horror allora… oltre agli zombie, quali altre storie potrebbero essere oggetto della tua penna… anzi PC?
Fantascienza, thriller, horror, paranormale, addirittura zombie!
Mi chiedevo da un po’ che genere di aspirante scrittore fossi. Che puntassi a un ebook mi pareva ovvio da tante cose che scrivi. Temevo però che tu potessi essere uno scrittore “artistico” alla Kafka, di quelli che si danno un tono e vogliono parlare di chissà quali argomenti alti. In questo caso l’ebook non va affatto bene. Per fortuna invece hai una passione sincera proprio per quei generi che sull’ebook si leggono benissimo. Anzi, penso che gli ebook siano fatti apposta per la letteratura di genere. Coraggio, ora non resta che scrivere. Però dovresti utilizzare il blog per raccontare giorno per giorno la genesi del tuo romanzo, se è in divenire.
Grazie helgado!
Ricevere il tuo commento su questo argomento mi ha fatto immensamente piacere… speravo proprio in alcune riflessioni su questi generi letterari, legati al mondo dell’ebook. Per quanto riguarda lo scrivere e la linea del blog, hai perfettamente ragione, devo lasciar da parte i timori e prendere in mano le redini… tuttavia ho innumerevoli progetti in testa e attualmente sto cercando di restringere il più possibile il campo, per dedicarmi a quelli che ritengo più interessanti. Dovrei impiegare meglio il mio già risicatissimo tempo libero…