Trovare il tempo per scrivere

Trovare il tempo per scrivere

Ultimamente ho letto di tutto e di più sull’argomento: dai più disparati suggerimenti fino a fantomatiche tecniche per la gestione del tempo. Per quanto mi riguarda, l’unica soluzione che ha avuto percentuali di successo superiori al 90%, coincide con una serratissima pianificazione della giornata e in particolare, sfruttando al massimo tempi che normalmente si potrebbero definire morti.

In realtà questo post è una velata richiesta d’aiuto, o quanto meno di cofronto. Come altre volte ho già ripetuto, ci sono blogger di settore, che ammiro e che allo stesso tempo invidio (bonariamente, si intende!) che riescono a scrivere i loro romanzi, prendersi cura del proprio blog e perseverare il proprio “brand” nei social network. Sono sconcertato: ma dove trovate tutto questo tempo? Come fate a organizzare le vostre giornate? Spererei in una sincera risposta di questi autori!

Trovare il tempo per scrivere

Personalmente non riesco a impormi degli obiettivi e a scrivere ogni giorno: molti millantano di dover trovare a forza del tempo da dedicare alla scrittura, per portare a termine i propri progetti; io invece sono di un parere totalmente diverso. I fattori ambientali, lavorativi e familiari incidono pesantemente sulla vita quotidiana, e di conseguenza anche sulla scrittura di un individuo.

 Dove trovare il tempo per scrivere

Per scrivere ho bisogno di essere rilassato, di aver adempiuto a tutti i miei doveri e incombenze quotidiane. Gli unici momenti in cui riesco a bilanciare questi aspetti sono i weekend e la sera prima di andare a dormire, di conseguenza ho impostato una mini-routine per la scrittura:

  • Mi alzo un’ora prima nei weekend
  • Vado a dormire un’ora dopo quando posso

Per dar seguito alla mia passione infatti, nel mio caso mi sono dovuto adeguare ad uno stile di vita già ben consolidato negli anni, e l’idea di richiedere ulteriore tempo alla famiglia e al lavoro, era sostanzialmente improponibile.

Gli unici orari, sui quali avevo qualche margine di manovra, erano appunto quelli serali e quelli mattutini. Pianificando le varie fasi della scrittura, sono riuscito a ritagliarmi qualche decente ora ogni settimana.

Ora tocca a te… e tu, dove trovi il tempo?

34 commenti

Cosa ne pensi
  • Ho avuto la grandissima fortuna di incontrare uno scrittore a mio parere serio.
    Poco conosciuto, ha dovuto aspettare un anno e più di una decina di case editrici per pubblicare il primo libro, che è un romanzo storico ambientato in un piccolo paese del Trentino del (se non ricordo male) 1600.
    La domanda, ovviamente, è sorta spontanea: come ha fatto a mettere insieme una cosa simile, pur non essendo uno scrittore che lo fa di professione? La risposta è stata: “Scrivere un’ora al giorno”. Ok, forse un’ora è un po’ troppo ma ritagliarsi quel poco di tempo ogni singolo giorno e costringersi a buttar giù qualcosa. Quando non scrivi sfrutta il tempo per delineare meglio le caratteristiche della trama e dei personaggi, insomma, ogni giorno cerca di aggiungerci qualcosa di nuovo.
    Poi insomma, ti parla una persona che tra un esame e l’altro non ha quasi mai il tempo per scrivere (infatti finisce che lo faccio a notte fonda e poi mi sveglio ad orari indecenti) ma insomma, il momento migliore per rilassarsi è quando non hai tempo per farlo quindi su, possiamo farcela tutti quanti!

    • Ciao Debora benvenuta,
      grazie per la tua testimonianza… certo riuscire a dedicare un’ora al giorno alle proprie storie sarebbe davvero una bella iniezione di produttività alla quale auspicare! Tuttavia servono una forte dedizione e un costante impegno, che personalmente – purtroppo – al momento non riesco a convogliare come vorrei… (me tapino!).

      Alla fine hai comunque ragione: l’importante è non mollare e impegnarsi di più per conseguire gli obiettivi prefissati e aggiungerei… possibilmente nel minor tempo possibile 😉

  • La creatività è un fatto talmente soggettivo che sfugge a qualunque criterio che possa pianificarla. Ti faccio un esempio. Una mia amica mi ha chiesto di scrivere una storia ironica, descrivendomi una sua parente. Durante la notte mi sono svegliata senza un motivo ed una strana inquietudine mi ha costretta a sedermi e scrivere. Quando ho riletto, mi sono messa a ridere! La mia nuova “creatura” corrispondeva esattamente alle aspettative della mia amica, che ha riso pure lei, leggendomi! Non si deve sacrificare nulla: il talento, se c’è, chiede solo qualche minuto (il tempo di “fermare” su un foglio l’attimo d’ispirazione) poi, con calma, si può rifinire il testo. Facile!Il titolo del racconto? “Avevi solo un difetto: non avevi virtù”.

  • Riferisco la mia esperienza: l’arte non si colloca né nel tempo né nello spazio. Uno scrittore deve catturare l’attimo fuggente, esattamente come il pittore deve dipingere QUEL tramonto prima che faccia sera. E’ una passione che domina i sensi , detta le regole ed ha vita propria. Io scrivo così e quando rileggo, mi rendo conto di aver prodotto testi bellissimi, creature così perfette da non sembrare neppure mie. E’ il “raptus creativo” impossibile da codificare che sceglie la mente di un autore come sua dimora. E’ il frutto della sua storia? E’ l’espressione di una sensibilità superiore? O è addirittura la “scintilla di Dio?” Non lo so. So solo che devo assecondarlo, accontentandomi di non avere risposte a quel meraviglioso impulso.

    • Ciao Maria,
      certamente condivido quello che dici: non si può conciliare la scrittura se non si è ispirati, tuttavia per coloro che non vivono di sola scrittura, è impossibile sfruttare QUEL momento creativo, o il raptus come lo definisci tu, se magari si sta lavorando come operaio in un cantiere edile ad esempio…

      Secondo me, soprattutto in questi casi, è assolutamente necessaria una pianificazione della giornata, che permetta di trovare il tempo per scrivere, senza portarlo via alla famiglia, al lavoro primario o ad altre attività che magari difficilmente possono essere sacrificate.

  • Arrivo in fondo a tutti i vostri commenti, e non posso che aggiungermi al coro, dicendo anche io che l’organizzazione al momento mi sembra la risposta migliore.
    Io purtroppo (o per fortuna, a seconda dei punti di vista) dormo veramente molto, ho davvero bisogno di molto sonno, e pur avendo provato ad alzarmi prima la mattina, la mia resa è pressoché nulla, niente da fare, la mia testa non si sveglia…quindi sì al momento quello che rimane come soluzione è programmare e organizzare, sapere che – ad esempio – avrò quella mattina libera, mi organizzo in modo da non aver altro da fare e la dedico a scrivere.
    Ma qui si pone un altro problema? che chiedo a voi, o magari Carlo ci puoi scrivere un nuovo post, riuscite a scrivere “a comando” oppure ci sono giorni sì e giorni no? e come fare in quelle situazioni?

    • Ciao Amelia benvenuta,
      eh sì… il tuo spunto è davvero interessante e non mancherò di farci un post, magari anche domani, che al momento (appunto) sono a corto di tempo 😀

      Personalmente attraverso fasi in cui scrivere in ogni momento del giorno, mi viene naturale e spontaneo, ma in altri periodi non riesco a scrivere nemmeno un post-it. In questo caso l’organizzazione credo conti davvero poco, né tantomeno ipotizzare di scrivere “a comando” come dici te. Purtroppo non sono ancora riuscito a trovare un rimedio per quei giorni, ma se mai dovessi… non mancherò di fartelo sapere 😉

  • La mia risposta si chiama insonnia! Ahah! Scherzi a parte, dormire pochissimo aiuta a trovare tempo per altro. In questi giorni sono più stanca del solito e mi addormento presto (non alle 2-3 di notte come mio solito) e non riesco a fare tutto ciò che vorrei.

    In ogni caso, meglio dormire e organizzare meglio altri momenti della giornata!

    • Ciao Romina benvenuta!
      Sono d’accordo con te… qualche volta mi capita di andare a dormire più tardi del solito, per finire qualche pagina o post, ma la mattina seguente arriva sempre troppo presto e di solito viene accompagnata da un’emicrania!

      La parola chiave è decisamente organizzazione 😉

      • Pur dormendo poco, di solito non ne risento, ma per le persone “normali” (io sono sicuramente troppo folle per esserlo) capisco che sia un problema.
        E quindi “organizzazione”, sia!

  • Oggi inizio a lavorare alle dieci, poi starò fuori casa, tra lavoro e corso abilitante fino alle 19.30. L’unica soluzione che ho trovato è alzarmi comunque alle sette, per rosicchiare un’oretta. Il problema che tutti gli altri giorni della settimana (tranne il venerdì), inizio alle 8.00… Insomma, quando il tempo è poco è poco, non c’è niente da fare. Posso cercare di arrivare al computer con le idee chiare, quello sì, in modo che il tempo scrittura non vada sprecato. Altre ricette proprio non le ho trovate…

    • Sì anche pianificare in maniera ottimale il nostro risicato tempo,
      può essere un espediente di successo, e d’altro canto quasi obbligatorio, se non si ha disposizione troppo tempo da dedicare alla scrittura… purtroppo è estremamente vera la tua affermazione: quando il tempo è poco, è poco!

  • Meno male che non sono l’unica che rimane a bocca aperta davanti all’abilità inspiegabile di alcuni blogger di essere onnipresenti e sempre in orario con la pubblicazione dei loro post e commenti. Io ho scritto tanto questa settimana perché soffro d’insonnia, quindi concordo che rubare il tempo al mattino presto sia un’ottima tecnica. Sinceramente però spero di tornare a dormire sonni tranquilli al più presto, si sta tanto bene a letto… 🙂

    • Ciao Lisa benvenuta!
      Sì anch’io rimango sempre basito davanti a tutta questa mole di lavoro, che alcuni blogger, sono soliti proporre. Quindi… visto che quasi tutti amate rubare qualche ora al mattino, sono sulla buona strada 😉

      Bene. Fortuna che da domenica prossima con il termine dell’ora legale, sarà ancora più facile trovare tempo di qualità al mattino 😀

  • I fattori ambientali, lavorativi e familiari incidono pesantemente, confermo. Ho un lavoro, una compagna (non dei figli al momento), un padre e una madre, dei fratelli, amici… Insomma, quella che si definisce normalità. Oltre a lavorare e a prendermi cura della mia normalità, coltivo la passione della scrittura. In che modo? Scrivendo racconti per allenarmi e partecipare a concorsi (sempre meno), scrivendo un romanzo per “fare il botto” (…), seguendo (blandamente in verità) i socialnetwork e gestendo un blog in cui posto tre articoli alla settimana. La tua domanda è: come faccio? Presto detto. Scrivo o raccolgo materiale nella pausa pranzo (quando sono in ufficio), vado a dormire alle 21,30 e mi sveglio alle 3,15. Dalle 3,15 alle 7,30 scrivo, progetto, curo il blog, ecc. Durante l’arco della giornata, nei ritagli di tempo, seguo i socialnetwark e rispondo alle mail. Quando sono in trasferta è un po’ più difficile. Tutto questo perché ho una compagna comprensiva. Altrimenti dovrei stare da solo. Molti scrittori stanno in solitudine proprio perché il loro stile di vita non è coniugabile a una famiglia. Se dovessi avere dei figli, be’, non potrei scrivere; tranne nel caso non sia già diventato un lavoro farlo. Nei weekand scrivo, ma sto iniziando a farlo meno, perché le quattro ore mattutine attualmente tendono a essere sufficienti. La domanda vera dunque non è come fai, ma: quanto vuoi dormire?

    • Notevole Salvatore, sul serio!
      Anche nel tuo caso si parla di alzatacce mattutine, altrimenti non sarebbe fisicamente possibile dedicare tempo alle nostre passioni. Tuttavia non è quanto tempo vuoi dormire… forse la domanda più corretta è per quanto tempo riuscirai ad impegnarti così profondamente, senza interferire con gli altri ambiti… io personalmente non riesco ad andare a dormire presto, quindi riesco a ritagliare qualche ora della serata, con qualche rifinitura la mattina presto. Per il momento diciamo che è sufficiente – o meglio mi accontento – il tempo porterà consiglio…

      • Allora diciamo che la domanda vera è: quanto sei convinto? 🙂
        La sera non è fruttuosa. L’ho fatto per un sacco di tempo, ma almeno per me non è cosa buona, per tutta una serie di motivi: la sera hai alle spalle un’intera giornata di lavoro; stress; stanchezza; idee che si sono accumulate in sostrati farraginosi; hai sonno; dovrai andare a dormire, presto o tardi. Se invece ti svegli presto al mattino hai: una mente libera da idee vecchie; freschezza; riposo; silenzio; nessuno che ti disturba entrando in cucina (o in qualsiasi posto scrivi); un’intera giornata davanti da affrontare. La scelta del mattino è più fruttuosa.

  • Quando avevo un lavoro a tempo pieno mi dicevo sempre: “Ah, se non lavorassi, quante cose potrei fare!” Ora sono disoccupata e il tempo mi sfugge lo stesso dalle mani. Che rabbia.
    L’unica soluzione è, come hanno detto altri, svegliarsi prima la mattina. Anche perché il tempo ha una qualità diversa di mattina presto, la mente è più lucida. La sera, con la giornata alle spalle, si combina di meno di sicuro.

    • Ciao animadicarta benvenuta!
      Hai ragione, il tempo è sfuggevole per sua natura e definizione, e sembra che non ci basti mai. Per quanto posso leggere, vedo che alla fine si arriva tutti alla stessa soluzione: un po’ di sacrificio la mattina!

  • Se facessi l’operaio come un tempo, altro che blog e reti sociali. Non avevo tempo, e nemmeno le forze fisiche per mettermi anche a scrivere.
    Poi ho scelto la partita Iva e un lavoro che mi offre maggiore libertà e una qualità di vita migliore. E questo mi permette di aggiornare il blog, e scrivere.

    • Eh già sta tutto lì: nella libertà.
      Immagino che chi riesce a scrivere tanto durante la giornata, non si debba occupare a tempo pieno di figli, di lavori estenuanti e quant’altro la quotidianità è in grado di offrire… certo poi di eccezioni ce ne saranno, ma come dici te, una maggiore libertà permette di avere del tempo di qualità per impiegare come uno preferisce.

  • Io non lavoro, ma “tengo famiglia”, perciò il tempo realmente a disposizione è limitato. Non che mi lamenti, so di essere una privilegiata; ma ho scritto per anni anche quando lavoravo, spesso usando il PC dell’ufficio e cercando di non farmi beccare. Il lavoro si prestava, perché avevo momenti di picco e momenti di calma.
    Per me cercare di scrivere ogni giorno o quasi, magari poche righe soltanto, è fondamentale per diversi motivi: se non lo faccio la storia tende a raffreddarsi, e di conseguenza la devo “riscaldare” ogni volta che torno a scrivere, con grande spreco di tempo; inoltre scrivere ogni giorno lo fa diventare normale al punto che le tensioni, i dubbi, i timori e tutti i vari freni psicologici tipici dello scrittore (e reali!) hanno effetti meno pesanti. Per questo smetto di scrivere per qualche settimana soltanto quando ho finito un lavoro e sto preparando il successivo. Penso sia l’unico modo di tentare davvero la strada della scrittura a livello professionale. Poi non è detto che funzioni. 😉

    • Scusa, alla fine mi sono dilungata e non ti ho risposto. Risolvo la questione tempo postando sul mio blog solo una volta a settimana ed essendo flessibile sull’orario in cui scrivere. Di mio sarebbe il massimo scrivere di mattina, ma allora dovrei svegliarmi troppo presto (sono stata turnista per anni!), così mi sto abituando a scrivere di pomeriggio. Se non riesco di pomeriggio, scrivo qualche riga la sera oppure definisco la scena da scrivere l’indomani.

      • Una buona abitudine anche la tua Grazia.
        Per far conciliare famiglia e lavoro con le proprie passioni, c’è bisogno di un notevole impegno e di conseguenza anche di tempo; tuttavia forse è proprio come dici tu: se si riesce a far entrare lo scrivere nella routine quotidiana, probabilmente le cose cambiano e voltano in positivo.

  • Nemmeno io riesco a scrivere ogni giorno e non intendo costringermi a farlo: se ho la mente altrove, incaponirmi al pc e chiudere una sessione con il foglio che bianco era e bianco è rimasto è troppo frustrante.
    Sfrutto il tempo che riesco a ritagliarmi tra una commissione e un’altra. E siccome spesso è molto poco, per concentrarmi al massimo chiudo porta e balcone, metto gli auricolari e ascolto il mare o la pioggia. Per ora funziona 🙂 Possono capitarmi quei disgraziatissimi sei, sette giorni di fila in cui non riesco a spremere che un centinaio di parole in tutto; ma poi in qualche modo recupero.
    Non sono ancora riuscita a conciliare la scrittura con la costanza nel bloggare, invece. E non credo che ci riuscirò. Scrivere sul blog mi piace, ma per me è una fatica: per un solo post a volte se ne vanno anche tre giorni 😐

    • Come ti capisco Sam!
      Anche io soffro della tue stesse problematiche, soprattutto per quanto riguarda il Blog!

      Ma a proposito di blog, ma quando riapri 😉 ? Ops il 31… ero rimasto al countdown!

  • Io mi alzo prestissimo, alle 5, 30 e scrivo almeno un’ora e mezza sui racconti e romanzi. ci attacco due ore dalle sette e mezza di sera in avanti. Gli articoli del blog previsti per la settimana li scrivo quasi tutti la domenica, poi li vario in caso di necessità giornata per giornata ma ho creato le rubriche apposta per avere sempre materiale pronto.

    Ho smesso anche totalmente con i vizi dall’inizio dell’anno e non pensavo che potesse darmi una così miglior efficienza e guadagno di tempo

    • Ottimo!
      Vedo che anche te alla fine sei giunto alla mia stessa conclusione; alzarsi prima la mattina e andare a dormire un po’ più tardi quindi può essere condivisibile. Per quanto riguarda i post del blog, a me prendono davvero tanto tempo e non penso di riuscire a scrivere chissà quanti post di domenica, che già di per sé è un giorno di notevole decompressione…

  • Non so risponderti.
    Il tempo c’è.
    Semplicemente basta non perderne.
    Perché tendiamo sempre a perdere tempo, a perderci in chiacchiere.
    Posso farti un esempio concreto: iniziai a frequentare una associazione (di cui faccio ancora parte e presso cui oggi lavoro) in concomitanza con l’inizio dei corsi della mia seconda laurea. Sai che, avendo il tempo scandito da qualcosa in più (organizzazione eventi, volontariato…) non ho perso tempo con lo studio? Mi sono trovato benissimo nello studiare e nel dare esami.

    Moz-

    • Sicuramente il tempo ci sarà come dici te,
      il problema dunque potrebbe essere legato di più all’organizzazione personale, tuttavia alcune volte non riesco nemmeno a cenare dalla stanchezza e preferisco andare a dormire, per ricaricarmi e affrontare il giorno successivo con la speranza che sia meno impegnativo di quello appena vissuto.

  • Anche io sfrutto il più possibile i tempi morti cercando di fare un pochino tutti i giorni, anche se sono ancora lontana dalle 500 parole del romanzo al giorno…

    Se vuoi qualche consiglio, ne ho parlato in un post tempo fa.
    Eccolo : http://appuntiamargine.blogspot.it/2014/07/scrittura-e-vita-quotidiana-come.html

    P.S. Molti degli scrittori che finiscono libri ed aggiornano blog non lavorano, oppure lavorano part-time. Ognuno fa quello che può, ed io sono giunta al punto di farmi bastare il poco tempo che ho. Quando mi capita di avere giornate intere per scrivere (ad esempio in una domenica piovosa) sono la persona più felice del mondo!

    • Allora non sono solo!
      Vedere numerosi blog che prolificano e altrettanti ebook messi in commercio, sinceramente mi aveva un po’ demoralizzato. Ma via via ho scoperto che sono davvero tanti, anche coloro che non possono dedicare il tempo che vorrebbero alla scrittura e di conseguenza, aggiornano il blog quando possono e scrivono ancora meno di me… non mancherò di leggere i tuoi consigli stanne certa!

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