Scrivi per te stesso o per gli altri?

Scrivi per te stesso o per gli altri?

Scrivere… Scrivere per te stesso o per gli altri? Lo spunto nasce da un interessante articolo apparso qualche giorno fa sul blog di Daniele Imperi, nel quale si disquisiva se essere un bravo scrittore può coincidere con l’essere un buon blogger. La differenza che colpisce immediatamente, è che uno scrittore scrive per se stesso, mentre un blogger lo fa per gli altri; scrivere per raccontare il primo, scrivere per comunicare il secondo.

Personalmente scrivo per me stesso. Scrivo per mettere nero su bianco alcune storie, alcune idee e perché no, a volte alcuni sogni, che vorrei far leggere agli altri. Non c’entrano fama, soldi o ritorni d’immagine, è un semplice bisogno naturale, come il bere quando si ha sete.

Scrivi per te stesso, non per gli altri!

Ma scrivo anche per radicarmi e aggrapparmi a questo nostro mondo, sempre più caotico e dinamico e che ogni giorno sembra ingurgitare avidamente le nostre risorse fisiche e mentali, lasciandoci in balia delle nostre problematiche quotidiane.

Ecco perché scrivere nel mio caso, ha anche un effetto rilassante: mi permette di mettere da parte qualche pensiero di troppo e regalarmi alcuni minuti di relativa serenità. Per tutti questi motivi non posso che scrivere che per me stesso…
L’unica alternativa è la scrittura dedicata a mia figlia: solo in questo caso scrivo per gli altri!

Scrivi per la giusta causa?

Purtroppo per me, mi sono deciso troppo tardi a fare coming out sulla scrittura e a concedermi una chance, ma come si dice in questi casi «meglio tardi che mai, no?!».

Tuttavia in questi mesi, mi sono concentrato su come altri autori affrontano la scrittura, ma mentre in alcuni ho riscontrato la mia stessa necessità, in altri ho constatato che la scrittura è soltanto un mero mezzo per far sfamare il proprio ego, e sinceramente non posso condividere questa triste attitudine.

E tu invece, per chi scrivi?

9 commenti

Cosa ne pensi
  • beh per esperienza ti direi di iniziare proprio in ambito intimo e personale di cui mi parlavi… poi umilmente e con molta obbiettività prova a capire se tutto ciò riesce a comunicare qualcosa … per il resto grazie della risposta

    • Ciao Antonino, il mio scopo in realtà era quello di stuzzicare una tua risposta in merito al tuo “scrivere e stare bene con te stesso”. La risposta che mi hai dato vale anche per te dunque?

      • ovvio che, quando mi permetto di dar dei consigli sia in ambito di scrittura o in questo caso a te,lo faccio sempre per esperienza vissuta da me o da chi mi sta intorno… osservando me le mie esperienze e quelle di tutte le persone che mi girano attorno riesco a darmi delle risposte e di conseguenza a formulare,quando mi vien chiesto,il giusto consiglio ! quindi si ! parlo per esperienza personale ma anche se piace molto ciò che scrivo di certo rimarrà solo una passione intima …

        • grazie Antonino… della tua esperienza personale, e con un po’ di malinconia aggiungo peccato che non riusciremo a leggere i tuoi racconti…

  • …so solo che scrivendo sto meglio con me stesso ! e nonostante a quei pochi a cui do la possibilità di leggere i miei pensieri tutto ciò piace non riesco a trovare il giusto motivo la giusta motivazione per rendere pubblico il tutto… e quindi si! scrivo per me stesso nel vero senso della frase niente esibizionismo e niente egocentrismo

    • Ciao Antonino benvenuto,
      se scrivere, ti fa stare meglio con te stesso, già questo penso sia l’aspetto più importante… di conseguenza, la scelta del proprio pubblico è senz’altro intima e riservata.

      Tuttavia mi chiedo… se quello che scrivo mi fa stare bene con me stesso, potrebbe fare lo stesso effetto anche agli altri… o meglio: i miei racconti potrebbe “fare del bene” anche agli altri? In questo caso, sarebbe il caso di rendere pubblici i propri lavori?

  • Che piaccia o no, si scrive quasi sempre per una forma o di esibizionismo o di narcisismo (anche se disconosciuta è indifferente). Se così non fosse, nessuno avrebbe interesse a pubblicare i suoi sentimenti, le sue esperienze, le sue fantasie e le sue considerazioni su determinati argomenti. E questo inevitabilmente gratifica il proprio EGO ( o almeno si spera, perchè non conosco chi scrive per essere SOLO criticato negativamente). Raramente accade che lo scrittore sia così umile da proporre le sue opere per migliorare se stesso, ma non si tratta della maggioranza dei casi, comunque. Un saluto cordiale!

  • C’è chi scrive perché cerca ancora il proprio EGO e chi invece l’ha trovato e vuole comunicarlo. Non c’è niente di male in entrambi i casi. Scrivere non ha un interlocutore e ne ha tanti, nel senso che, secondo me , tu cerchi di delineare un campo che non ha regole così precise. Il confine tra l’egocentrismo e l’onesta e nobile voglia di comunicare uno stato d’animo è così sottile che in certi punti scompare. Ed è valido per tutti , anche per coloro che credono d’esserne immuni. Nessuno può ignorare se stesso…MAI e in nessuna occasione.

    • Ciao Maria,
      per quanto mi riguarda in riferimento al post, trovo davvero netta la distinzione tra egocentrismo e semplice voglia di comunicare; ritengo tuttavia inopportuno scrivere esclusivamente per tentare di soddisfare o aumentare il proprio ego.

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